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Lo scontro tra giganti: Meta e NSO Group nell’epicentro della controversia sulla privacy digitale

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Nel contesto di un dibattito in corso sulla privacy digitale e la sicurezza informatica, una recente decisione degli Stati Uniti ha puntato la luce su una disputa legale di vasta portata tra due colossi del settore digitale: Meta e NSO Group. La vicenda si concentra sull’uso controverso del software di spionaggio Pegasus, prodotto da NSO Group, che ha scatenato una serie di polemiche e ha sollevato domande fondamentali sulla protezione dei dati personali e sulla sorveglianza digitale.

L’episodio risale all’ottobre 2019, quando Meta, il gigante dei social media, ha avviato un’azione legale contro NSO Group, accusandolo di aver utilizzato la sua infrastruttura per distribuire lo spyware Pegasus a circa 1.400 dispositivi cellulari, tra cui attivisti e giornalisti indiani. L’attacco sfruttava una vulnerabilità zero-day nell’app di messaggistica istantanea, consentendo l’installazione di Pegasus anche tramite chiamate non risposte.

La decisione degli Stati Uniti ha ordinato a NSO Group di consegnare il codice sorgente di Pegasus e altri prodotti a Meta come parte della disputa legale in corso, segnando una vittoria autorizzata per il gigante dei social media. Tuttavia, l’azienda non è tenuta a divulgare le identità dei suoi clienti, suscitando critiche da parte di organizzazioni come Amnesty International.

NSO Group è stata precedentemente sanzionata dagli Stati Uniti nel 2021 per aver prodotto e fornito armi informatiche a governi internazionali, che le hanno utilizzate per scopi di sorveglianza contro funzionari governativi, giornalisti e attivisti.

Nel frattempo, le attenzioni si stanno ora concentrando su un altro software di spionaggio cellulare, Predator, gestito dall’Alleanza Intellexa. Si prevede che ulteriori sviluppi porteranno alla scoperta di una nuova infrastruttura di spedizione multi-livello correlata a Predator, coinvolgendo paesi come Angola, Egitto e Arabia Saudita, tra gli altri.

Mentre le dispute legali e le indagini sulla sorveglianza digitale continuano a evolversi, resta da vedere quale sarà l’impatto sul futuro della privacy digitale e sulla regolamentazione dei software di sorveglianza, in un panorama sempre più complesso e controverso.