Analisi

Anonymous rivendica il defacement di 100 siti russi sotto #OpRussia: analisi tecnica e impatti

Dario Fadda 6 Agosto 2025

Il collettivo hacktivista Anonymous, attraverso i suoi affiliati, ha recentemente rivendicato il defacement e la fuoriuscita di dati da almeno 100 siti web russi nell’ambito della campagna #OpRussia, una risposta digitale all’invasione dell’Ucraina del 2022. Le azioni, annunciate su X (ex Twitter) dagli account @AnonymousBsns e @AnonSectta_Ops, hanno coinvolto entità di diversi settori, tra cui governi locali, istruzione, sanità e retail. Sebbene le affermazioni siano state supportate da prove parziali, la veridicità dei leak di dati non è ancora stata confermata.

Il contesto e le rivendicazioni

A partire dal 30 luglio, gli account legati ad Anonymous hanno dichiarato di aver compromesso 50 siti, per poi aumentare il numero a 100 il 2 agosto. Un post su X includeva un link a una pagina Just Paste (justpaste[.]it/i8xbf), sì proprio quello italiano, dove erano elencati i domini presunti vittime, accompagnati da archivi web come proof-of-hack. Tra i siti colpiti figurano realtà locali come renult-drive[.]ru, 74st[.]ru e abrikos-a[.]ru, molti dei quali appartenenti a piccole organizzazioni, suggerendo una selezione opportunistic più che strategica.

Analisi tecnica e samples

Verificando alcuni dei domini elencati, si può confermare tramite archivi (es. archive.today e Wayback Machine) che alcuni siti erano effettivamente stati defacciati con messaggi anti-Russia e pro-Ucraina. Ad esempio, l’archivio di renalt-drive[.]ru mostrava un messaggio sostitutivo con accuse di crimini di guerra, mentre altri siti presentavano contenuti simili. Tuttavia, non si trovano traccia pubblica dei dati rubati, lasciando dubbi sull’effettiva exfiltration.

Indicatori di compromissione (IoC) e TTP

Sebbene non siano stati identificati i vettori di attacco, le tecniche tipiche di Anonymous includono:

  • SQLi e credential stuffing: Sfruttamento di vulnerabilità note o credenziali deboli per accedere ai backend.
  • Defacement tramite upload di shell: Esempio di codice osservato in passato:
  <?php system($_GET['cmd']); ?>

utilizzato per sovrascrivere pagine web.
  • Social engineering: Phishing mirato agli amministratori dei siti.

I domini compromessi (es. avtovyshkispb[.]ru, lumz[.]ru) e gli archivi collegati (es. web.archive.org/web/20250726151448/https://avtovyshkispb.ru/) esposti , sono utili per analisi retrospettive.

Impatto e considerazioni

L’operazione, seppur simbolica, evidenzia la persistenza di vulnerabilità nei sistemi russi, spesso legate a configurazioni insicure o mancati aggiornamenti. La mancanza di proof sui dati rubati riduce l’impatto reale, ma il defacement ha valore propagandistico. Per i defender, monitorare gli IoC e applicare patch a CMS obsoleti (es. WordPress, Joomla) è critico, così come analizzare log di accesso per attività sospette riconducibili a IP associati ad Anonymous (es. TOR exit nodes).

OpRussia riflette una tendenza consolidata: gli hacktivisti sfruttano conflitti geopolitici per azioni dimostrative. La risposta tecnica deve bilanciare mitigazione delle minacce e consapevolezza che campagne simili continueranno, con o senza impatti tangibili. Strumenti come YARA o Sigma rules possono aiutare a rilevare firme riconducibili a defacement noti, mentre threat intelligence condivisa (es. piattaforme MISP) è essenziale per anticipare escalation.


Nota: per ulteriori IoC (es: elenco dei siti attaccati) o dettagli tecnici, si consiglia di seguire la discussione sul forum.

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