Le aziende italiane e la sfida delle cyber minacce basate sull’AI

Le minacce informatiche stanno evolvendo a una velocità impressionante, e le aziende italiane lo sanno bene. Una recente ricerca condotta da Kaspersky ha rivelato che il 77% dei professionisti IT in Italia ha osservato un aumento degli attacchi informatici nell’ultimo anno, di cui il 43% attribuibile all’uso dell’intelligenza artificiale (AI). Ma cosa significa questo per le nostre aziende? E come si stanno preparando a fronteggiare queste sfide?

L’intelligenza artificiale: un’arma a doppio taglio

L’AI, che sta rivoluzionando settori come la medicina, la logistica e la finanza, è anche diventata uno strumento potente nelle mani dei cybercriminali. Grazie a tecniche avanzate come il machine learning, gli attacchi possono essere più precisi, scalabili e difficili da rilevare. Non sorprende quindi che l’84% dei professionisti intervistati si aspetti un ulteriore aumento di minacce AI-driven nei prossimi due anni.

La risposta delle aziende italiane

Le aziende italiane non stanno a guardare. Sempre secondo lo studio, il 42% delle imprese sta pianificando di affidarsi a supporto esterno per migliorare le proprie difese, mentre il 48% punta sulla formazione interna. Questo doppio approccio dimostra la consapevolezza che la protezione informatica non è solo una questione tecnologica, ma anche di competenze umane.

Tra le soluzioni più adottate troviamo:

  • Formazione del personale: l’82% delle aziende ritiene cruciale sviluppare competenze interne per far fronte alle minacce emergenti.
  • Collaborazione con esperti esterni: il 49% delle imprese già si avvale di partner specializzati in cybersecurity.
  • Soluzioni di sicurezza avanzate: tecnologie come l’XDR (Extended Detection and Response) permettono una visione integrata della sicurezza aziendale, migliorando la capacità di rilevamento e risposta agli attacchi.

Ostacoli e rischi

Nonostante gli sforzi, le sfide non mancano. La carenza di esperti qualificati (39%) e la mancanza di formazione specifica sull’AI (43%) sono tra i principali ostacoli. Inoltre, il 33% delle aziende lamenta difficoltà nella gestione delle infrastrutture di cybersecurity, mentre un altro 30% segnala la difficoltà di ottenere informazioni aggiornate sulle minacce emergenti.

Le conseguenze di una preparazione insufficiente possono essere gravi: dal danno reputazionale (temuto dal 57% degli intervistati) alla perdita di fiducia da parte dei clienti (41%), fino a pesanti impatti finanziari.

Cosa possono fare le aziende?

La protezione contro le minacce AI-driven richiede un approccio olistico. Ecco alcune raccomandazioni di Kaspersky:

  1. Protezione multilivello: utilizzare soluzioni avanzate come Kaspersky Next, che sfruttano l’AI per bloccare le minacce emergenti.
  2. Formazione continua: programmi come Kaspersky Cybersecurity Training aiutano il personale a rimanere aggiornato sulle ultime tecniche di difesa.
  3. Collaborazione con partner affidabili: soluzioni come Kaspersky Managed Detection & Response offrono un supporto cruciale per affrontare attacchi sofisticati.

Una necessità, non una scelta

“L’aumento dei cyberattacchi basati sull’AI segna un punto di svolta nel panorama della sicurezza informatica,” ha dichiarato Cesare D’Angelo, General Manager Italy & Mediterranean di Kaspersky. “Essere preparati non è più una scelta, ma una necessità.”

In un contesto in cui l’AI non è solo un’opportunità ma anche una minaccia, le aziende devono agire ora per rafforzare le proprie difese. Formazione, tecnologie avanzate e una visione strategica della cybersecurity sono gli ingredienti chiave per affrontare questa sfida.

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