Un numero enorme di luoghi sensibili in tutto il mondo è dotato di dispositivi di screening di sicurezza provenienti prevalentemente da un’unica azienda, che, a quanto pare, è strettamente collegata all’esercito della Repubblica Popolare Cinese e alla leadership del Partito Comunista Cinese. Tra questi, in particolare, il World Economic Forum di Davos, i più grandi aeroporti d’Europa, la NATO, ecc. La loro sicurezza dipende direttamente dalle apparecchiature prodotte da Nuctech, che è diventata rapidamente uno dei leader mondiali nella produzione di scanner di sicurezza per carico e trasporto.
La vicenda è molto simile alla più recente inchiesta di Wired su Hikvision per quanto riguarda il settore telecamere e videosorveglianza, che ne ha mappato, tramite analisi di documentazione contabile e accesso pubblico agli atti (richieste FOIA), un censimento dislocate su tutto il territorio nazionale, dal paesino più remoto del sud alle centralissime istituzioni romane.
Tra musei, ministeri, tribunali, ospedali, vie, piazze, parchi cittadini, in Italia almeno 2.430 telecamere di videosorveglianza di Hikvision e Dahua, altro gigante cinese del settore, sono state acquistate tra il 2017 e il 2020 dalla pubblica amministrazione.
Negli Stati Uniti, contro Nuctech, ormai da diversi anni vengono comminate sanzioni per motivi di sicurezza nazionale, ma in Europa la loro presenza è molto evidente. Secondo l’Associated Press, le apparecchiature Nuctech sono utilizzate in 26 dei 27 paesi della UE.
La complessa struttura proprietaria dell’azienda e l’espansione della sua presenza nel mercato globale destano preoccupazione su entrambe le sponde dell’Atlantico, soprattutto fra gli esperti del settore.
Ogni giorno, un numero crescente di funzionari della sicurezza e legislatori occidentali teme che la Cina possa utilizzare le apparecchiature Nuctech per sabotare i punti di transito chiave o ottenere l’accesso illegale ai dati governativi, industriali e personali dalle strutture che passano attraverso i dispositivi Nuctech.
La società è sovvenzionata dal governo cinese, quindi potrebbe facilmente superare i concorrenti e fornire a Pechino il potenziale per influenzare le infrastrutture critiche in Occidente mentre la Cina cerca di affermarsi come una superpotenza tecnologica globale, riportano gli esperti.
Nuctech respinge ogni sospetto, affermando che tutte le sue operazioni in Europa sono nel pieno rispetto delle leggi locali.
Oltre agli scanner per persone, bagagli e merci, l’azienda produce anche rilevatori di esplosivi e dispositivi interconnessi in grado di riconoscere il volto, misurare la temperatura corporea e identificare una carta d’identità o un biglietto.
I critici temono che in base alla legge cinese che richiede alle società cinesi di fornire dati su richiesta delle agenzie di intelligence, Nuctech non sarà in grado di resistere alle richieste di Pechino di trasferire dati sensibili su merci, persone e dispositivi che passano attraverso gli scanner. Secondo loro, le autorità del Regno di Mezzo possono sfruttare la presenza onnipresente di Nuctech in Europa per raccogliere big data sui flussi commerciali transfrontalieri, estrarre informazioni dalle reti locali e dettagli dei passeggeri oppure sabotare i flussi commerciali in caso di conflitti armati.