Recentemente (31/12/24), il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha individuato e sanzionato un’infrastruttura utilizzata per operazioni di disinformazione e interferenze elettorali. L’indagine ha portato alla luce l’utilizzo di un server dedicato da parte di un’organizzazione affiliata al GRU russo, il Centro per l’Expertise Geopolitica (CGE). Questo server, progettato per ospitare strumenti avanzati di intelligenza artificiale, è stato centrale per la creazione e diffusione di deepfake e contenuti falsi durante la campagna elettorale statunitense del 2024.
La scoperta del server: un fulcro tecnologico per l’inganno
Il CGE, sotto la direzione di Valery Mikhaylovich Korovin, ha sviluppato una rete di almeno 100 siti web progettati per simulare fonti giornalistiche affidabili. Il server, ospitato in un appartamento con il supporto finanziario diretto del GRU, ha permesso la generazione e distribuzione rapida di contenuti disinformativi. Questa infrastruttura ha evitato l’utilizzo di servizi di hosting stranieri, minimizzando così il rischio di blocchi o rilevamenti.
Intelligenza artificiale al servizio della manipolazione
L’aspetto più allarmante è stato l’uso massiccio di strumenti di generative AI per produrre false notizie e deepfake, mirati a seminare discordia tra gli elettori americani. Tra le operazioni scoperte, vi è stata la manipolazione di video per screditare candidati politici e diffondere accuse infondate contro di loro.
Implicazioni e reazioni
Le autorità statunitensi hanno reagito con fermezza: tutti i beni collegati al CGE e ai suoi affiliati negli Stati Uniti sono stati congelati, e qualsiasi transazione con queste entità è stata proibita. Questa scoperta sottolinea l’evoluzione delle minacce cibernetiche globali e il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale nella guerra informativa.
Olesya Mendeleeva: un simbolo di repressione
Parallelamente agli sviluppi legati alla disinformazione, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto sanzioni contro Olesya Mendeleeva, giudice russa responsabile della detenzione arbitraria di Alexei Gorinov, attivista per i diritti umani e consigliere comunale di Mosca.
Mendeleeva si è distinta per la sua severità, condannando Gorinov a sette anni di carcere per aver criticato pubblicamente l’invasione russa dell’Ucraina. Durante una riunione del consiglio distrettuale di Mosca nel 2022, Gorinov aveva proposto un minuto di silenzio per commemorare le vittime ucraine, definendo apertamente il conflitto una “guerra” e non una “operazione speciale.” Questa dichiarazione è stata considerata come “diffusione di false informazioni” sul ruolo delle forze armate russe.
Nonostante le sue precarie condizioni di salute durante la detenzione, Gorinov è stato privato di cure mediche adeguate e il giudice Mendeleeva ha respinto tutte le richieste di rilascio per motivi umanitari. La comunità internazionale ha denunciato il caso come un esempio emblematico di repressione politica e abuso del sistema giudiziario russo.
Le sanzioni contro Mendeleeva
In risposta, il Tesoro degli Stati Uniti ha applicato sanzioni ai beni e agli interessi finanziari di Mendeleeva, congelandoli e impedendo qualsiasi transazione legata a lei. Questa azione si inserisce nel quadro delle sanzioni previste dall’Ordine Esecutivo 13818, che implementa il Global Magnitsky Act, volto a combattere abusi dei diritti umani e corruzione a livello globale.