Ransomware

Che dire, sono criminali, ma in Lockbit si opera con il cuore

Il gruppo specializzato in attacchi ransomware Lockbit, peraltro uno dei più attivi, si scusa per aver colpito vittime innocenti.

Le scuse arrivano dopo che il gruppo criminale ha colpito lo scorso 5 aprile l'Olympia Community Unified School District 16 (fonte DRM) e il 26 aprile il Keystone Smiles Community Learning Center, un asilo per bambini.

In questo caso notiamo che il gruppo si scusa per il disagio arrecato e che promette di fornire gratuitamente un decryptor per ripristinare la situazione danneggiata sui computer delle vittime, qualora contattati, tramite apposito chat ID, sotto la propria rete Tor.

Dimostra nuovamente quindi un lato sensibile nelle proprie azioni criminali. Lockbit non è nuovo a questi comportamenti, anche in piena pandemia COVID, fece marcia indietro durante l'attacco ad un fornitore di servizi di ricerca e sviluppo sui vaccini, il cui attacco ne sospese le attività urgenti (in quel preciso momento storico).

Per chi ancora non conoscesse il gruppo criminale informatico Lockbit (ora alla versione 3), fornisco qualche numero reperibile dalla dashboard che recentemente ho messo online.

Dalla dismissione di Lockbit2, la versione 3 del gruppo criminale ha portato a termine 780 attacchi informatici, dei quali ben 386 solo nel 2023. Se consideriamo anche le attività portate a termine con il vecchio brand criminale Lockbit2, le vittime colpite dal gruppo dal 2020 salgono a 1787.

This article was updated on 08/06/2025

Dario Fadda

Dario Fadda

IT & Security blogger per passione. Nel 2003 ho fondato Spcnet.it. Dal 2006 sono membro attivo del Gulch (Gruppo Utenti Linux Cagliari). Oggi scrivo qui e nella pagina "La Stampa dice" trovate i miei contributi per le testate giornalistiche.

Per tutto il resto c'è dariofadda.it che contiene "quasi" tutto di me.


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