Sebbene questa fosse una notizia enorme alcuni anni fa, l’azienda tecnologica israeliana NSO Group e il suo sofisticato software di spionaggio Pegasus hanno nuovamente conquistato i titoli dei giornali dopo che Amnesty International ha pubblicato un rapporto in cui affermava che i governi di dozzine di paesi in tutto il mondo avevano acquistato i servizi dell’azienda per mantenere una stretta vigilanza contro rivali politici, giornalisti, attivisti e dissidenti.
Una delle principali rivelazioni in questo caso riguarda la fuga di un elenco di 50.000 numeri di telefono identificati come potenziali obiettivi dello spyware Pegasus dal 2016. Sebbene non tutti questi utenti di interesse siano stati infettati, le informazioni contenute in questo elenco mostrano che paesi come come Nigeria, Arabia Saudita, India o Marocco sono tra i principali clienti del Gruppo NSO in tutto il mondo.
In passato, le organizzazioni di intelligence statali come la National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti avevano sviluppato sistemi avanzati per raccogliere informazioni per scopi specifici e utilizzando tutti i tipi di risorse, principalmente registri di ricerca online e attività sui social media. Tuttavia, NSO Group ha aumentato la scommessa sviluppando Pegasus, un potente spyware in grado di estrarre tutti i tipi di informazioni da un dispositivo compromesso, inclusi messaggi di testo, documenti, immagini, video e informazioni di sistema.
Questo strumento era stato sviluppato per scopi di sicurezza nazionale, sebbene ciò non impedisse ai governanti di più paesi di iniziare a utilizzare Pegasus per scopi estranei alla sicurezza nazionale. Nel caso della Nigeria, questo strumento è stato utilizzato per anni per compilare elenchi di persone arrabbiate con il governo, arrivando al punto di vessare più attivisti e oppositori politici.
A tal proposito, l’azienda ha rilasciato un comunicato smentendo categoricamente che le soluzioni sviluppate dai suoi team abbiano lo scopo specifico di spiare le persone di interesse, aggiungendo che tali accuse si basano su teorie non confermate e che provengono da fonti di dubbia veridicità.
Tuttavia, NSO Group sembra entrare in una grave contraddizione non negando i possibili abusi di questa tecnologia e impegnandosi a indagare su queste accuse: “Analizzeremo le accuse credibili sull’uso abusivo delle nostre soluzioni e agiremo in base ai risultati ottenuti. Tra le possibili conseguenze c’è l’interruzione dell’accesso fornito a determinati clienti; lo abbiamo fatto in passato e non esiteremo a implementarlo di nuovo”, afferma una breve dichiarazione dell’azienda.