Forse stiamo abituando a conviverci, ma di fatto gli attacchi ransomware non sono più deboli e solo l’ultima settimana vede aggiornamenti abbastanza “rumorosi”
Il Comitato congiunto del capo di stato maggiore delle forze armate argentine ha “spento” la sua rete informatica la scorsa settimana dopo che l’agenzia è stata attaccata da un ransomware.
I media locali hanno riferito che a seguito dell’incidente è stato di fatto sospeso il lavoro dei funzionari dell’esercito, che si sono ritrovati senza l’opportunità di tenere riunioni periodiche su questioni di sicurezza, anche con i partner internazionali.
Pendragon, uno dei più grandi rivenditori di auto del Regno Unito, ha segnalato un attacco criminale informatico da parte della banda di ransomware LockBit.
Niente di straordinario, a parte ben 60 milioni di dollari che il ransomware ha richiesto come riscatto per decrittare i file, che è diventata forse una delle maggiori richieste di ransomware della storia.
“Sfortunato” anche il colosso europeo della vendita al dettaglio METRO.
La società ha segnalato di un incidente informatico che ha gravemente colpito l’infrastruttura IT della rete in Austria, Germania e Francia.
Secondo il blogger tedesco Günter Born, METRO ha avuto difficoltà informatiche almeno dal 17 ottobre.
Sulle piazze underground intanto, un hacker ha messo in vendita i dati personali di quasi 2 milioni di utenti dello store Carousell, che rappresenta quasi il 40% della popolazione totale di Singapore.