The group LulzSec has changed a lot, it is disrupted on a global level and we can track the activity, which today is, by an open window with Russia. The new narrative of JAR2
Che fine ha fatto il collettivo LulzSec, costola di Anonymous? Esattamente non si sa. E in questo articolo non si risponderà con certezza a questa domanda, però si cerca di tracciare un dossier sul presente che questo collettivo sta vivendo in questo particolare momento storico di guerra tra Russia e Ucraina e tra propaganda da una parte e dall’altra.
Tanto per intenderci, non si parla qui troppo specificatamente di questo:
Ma di qualcosa di diverso, che nel frattempo è leggermente cambiato nello scenario globale.
Un aggiornamento su LulzSec
Esiste ancora il collettivo LulzSec? Presumibilmente come ce lo ricordiamo noi no. O comunque è altamente diversificato e decentralizzato (in stile Anonymous) che non se ne riconosce più un’entità di gruppo come era fino al 2010/2012: un gruppo ben definito con dei capi e dei personaggi di spicco al suo interno.
Sembra che dall’arresto di Sabu del 2012, l’allora 28enne all’anagrafe Hector Xavier Monsegur, al tempo riconosciuto come il capo di Lulzsec, tutto sia cambiato.
“Un colpo devastante, abbiamo tagliato la testa di Lulzsec”, ha dichiarato un ufficiale Fbi coinvolto nell’operazione. E forse un po’ questo è stato vero. Di fatto questa identità di gruppo ben definito si è persa ed è rimasto più che altro un collettivo, proprio come Anonymous, al quale si può aderire sposandone unicamente i principi. Niente più capi e niente più vertici gestionali del gruppo.
Quindi su che indaghiamo?
Da quando l’FBI ha buttato giù l’organizzazione, spento i server ed eliminato i siti web gestiti da LulzSec, la strada ha cambiato rotta.
Il celebre dominio lulzsec[.]org è stato acquistato e impossessato da quello che ora è la faccia pubblica di Lulzsec. Esiste infatti sempre tutta l’attività di hacking, di leaking, di esposizione di materiale trapelato fornito evidentemente dai membri di Lulzsec, attivi e operanti sul campo. Ma il tutto è gestito da Mosca. Il tutto è diventato a senso unico pro Russia al 100%. Tutte le attività sono atte a screditare l’occidente, gli Stati Uniti, l’Europa, la NATO. Vengono rubati, trapelati ed esposti materiali da strutture governative di tutto l’occidente e qui se ne tiene traccia e si costruisce la propaganda Russa.
Lulzsec è ora una macchina da guerra a tutti gli effetti (attenzione, è così da anni, decenni, non adesso). La macchina della propaganda Russa che procura materiale e organizza attacchi con i collettivi rimasti in azione, con l’unico scopo di mettere insieme una narrazione contro l’occidente.
Tutto questo apparato, dalle dimensioni al giorno d’oggi effettivamente industriali (si producono GB di materiale e colonne di articoli propagandistici ogni giorno), ha una faccia pubblica, ha un narratore con il quale si parla al mondo: John Anthony Robles.
Chi è John Anthony Robles?
John Anthony Robles II (nato il 10 aprile 1966) è un giornalista e presentatore di Voice of Russia, il servizio di trasmissione radiofonica internazionale del governo russo. È il presentatore del programma in lingua inglese Moscow Mailbag che risponde alle domande di ascoltatori di tutto il mondo su tutti gli aspetti dell’URSS e della Russia.
Vivendo a Mosca nel marzo 2007, John Robles ha chiesto il rinnovo del passaporto statunitense presso l’ambasciata degli Stati Uniti. Il suo passaporto è stato tuttavia revocato e l’ambasciata ha rifiutato di rilasciargliene uno nuovo. È stata avanzata un’accusa secondo cui Robles aveva un debito per il mantenimento dei figli nella contea di Yolo, in California. Robles lo ha contestato poiché aveva la piena custodia dei suoi 2 figli e li aveva cresciuti da solo. Ha affermato che né lui né i suoi figli erano stati negli Stati Uniti dal 1995 in poi. Gli era stato rilasciato un nuovo passaporto in precedenza nel 1998 dopo che era stato rubato. Quindi dopo che il suo passaporto è stato revocato gli è stato concesso asilo politico in Russia. Robles gestiva un sito web politico critico nei confronti delle azioni del presidente George W. Bush e ospitato in Russia dal luglio 2003 (jar2[.]com ora appoggiato interamente a Lulzsec[.]org). John è stato il primo cittadino statunitense a ricevere asilo nella Federazione Russa. Da allora John ha rinunciato alla cittadinanza statunitense e ha chiesto la cittadinanza russa nel 2010 insieme a suo figlio John Anthony Robles III e alla figlia Kayla Marie Robles.
Cosa contiene oggi Lulzsec[.]org
Il risultato è una universo propagandistico di elevato impatto. Troviamo le “Real Daily News” una quantità elevata di notizie giornaliere appositamente scelte e commentate, con dettagli appositamente limati. Troviamo la selezione delle fonti: una linea diretta con il quartier generale del Cremlino e dei ministri più importanti. Ogni comunicato viene qui menzionato e trattato come la Bibbia. Viene proposta una narrazione assolutamente pro Russia su ogni avvenimento che accade al mondo. COVID19 compreso (vi lascio immaginare su quali basi, tra Big Pharma e Nuovo ordine mondiale).
Non lasciatevi ingannare dallo scarno menu iniziale dell’home page, ogni sezione è ricchissima di contenuti, tanto da potersi perdere. Decenni di materiale accumulato e distribuito.
La posizione sulla Guerra in Ucraina
Quella che noi chiamiamo guerra, in questi termini qui non viene mai menzionata. Ospitato direttamente dalla Russia e per la Russia, questa infrastruttura utilizza questo recente messaggio (online dal 3 marzo) per esprimere la propria posizione:
“JAR2[.]com e tutti i nostri siti supportano l’operazione speciale russa in Ucraina. Abbiamo documentato i crimini della NATO e della CIA e della loro giunta nazista insediata illegalmente negli ultimi 8 anni e siamo felicissimi che la Russia abbia finalmente fatto la cosa giusta smilitarizzare e denazificare un pericoloso regime terroristico che ha quasi ottenuto armi nucleari”.
Un altro dettaglio che ha attirato la mia attenzione è l’accesso proprio a sito principale JAR2, inibito sotto HTTPS per certificato scaduto. Come mai? Non penso abbiano problemi tecnici a rinnovare un certificato. No, infatti, ma vivono momentaneamente un leggero problema. La Russia è stata esclusa da tutte le SSL authorities che possono emettere certificati validi e tutte quelle con base in Russia, sono state bannate, sempre per opera delle sanzioni. Per ovvie ragioni di sicurezza, spiegano ai lettori, non possono affidare il loro traffico web a LetsEncrypt, “facilitando il lavoro all’NSA” (cito testuali parole), per cui la pagina rimane priva di certificato e accessibile solo accettando l’eccezione non sicura.
Come appare questo Lulzsec alla vista del mondo
Questa la maschera, utilizzata all’interno di questo universo (non mi viene altro termine per descriverne la vastità), in sovrapposizione a quella nota di Anonymous, nei video riproposti in versione pro Russia e nel materiale di testo. Si esatto hai capito bene, anche i video di Anonymous qui vengono riproposti con nuovi significati.
I rapporti con l’occidente vengono creati sfatando tutti i miti che vivono fuori dalla Russia. Mi viene in mente per esempio tutta la sezione dedicata a WikiLeaks. Loro si pongono come la reale alternativa a Julian Assange, sul quale viene ricamata una narrazione completamente nuova e piena di dettagli ricercati in decenni di storie e racconti, interviste e testi, completamente ribaltati senza la minima evidenza empirica. Si cerca di sfatare crimini di guerra, accreditandosi come unici portatori della verità, per tutte le missioni storiche americane, Afghanistan, Syria, Iraq etc. Per farvi capire di cosa stiamo parlando quando ripeto “narrazione pro Russia” prendo l’esempio primo per tutti: secondo i documenti qui riportati Wikileaks sarebbe esattamente una entità controllata dalla CIA.
Questo progetto di dossieraggio è appena iniziato, andrò avanti a scavare nel profondo di questa infrastruttura e approfondirò anche questo argomento, presumibilmente con altre puntate rivolte a Lulzsec, così come è diventato ora in Russia, da quando non ha più il controllo del proprio dominio ufficiale. Non il collettivo costola di Anonymous.