L’ex pilota di verifica del software, Forkner, è stato accusato di sei episodi di frode. Forkner rischia fino a diversi decenni di carcere.
L’ex capo pilota tecnico della Boeing Mark Forkner è stato accusato di aver frodato i regolatori federali durante la valutazione di un aereo Boeing 737 MAX, riferisce Reuters.
Secondo l’inchiesta, il signor Forkner, che tra l’altro era responsabile dei contatti con la FAA per l’addestramento dei piloti di linea, ha ingannato il regolatore e gli ha nascosto alcune delle modifiche apportate dalla compagnia. Tra le altre cose, il signor Forkner non ha riferito alla FAA delle modifiche apportate da Boeing al sistema di miglioramento della manovrabilità del 737 MAX (MCAS). Fu questo sistema che in seguito venne chiamato in causa per due incidenti aerei con la partecipazione di quel velivolo. Gli incidenti si sono verificati tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, provocando 346 morti.
Le autorità hanno messaggi di Mr. Forkner nelle chat interne di Boeing, dove scrive di non aver informato il regolatore delle modifiche apportate a MCAS. Inoltre, secondo il Ministero della Giustizia, i clienti di Boeing, a seguito delle azioni di Mr. Forkner, hanno deciso di acquistare l’aereo della compagnia per decine di milioni di dollari, senza avere informazioni complete e veritiere sul transatlantico.
Forkner “ha abusato della fiducia nascondendo deliberatamente informazioni critiche sull’MCAS”, affermano i documenti del tribunale. Il fallimento del sistema MCAS è associato a due incidenti degli aerei di linea 737 MAX avvenuti tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 e che hanno causato 346 vittime.
A questo proposito, Forkner è accusato per sei capi. Se viene dimostrata la colpevolezza dell’ex pilota, dovrà affrontare diversi decenni di carcere.
Il caso contro Forkner è stata la prima volta che un’accusa relativa a un disastro è stata intentata contro un individuo, non un’azienda. All’inizio di quest’anno, Boeing ha raggiunto un accordo di risoluzione dei sinistri da 2,5 miliardi di dollari con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.