Il ransomware ha minacciato le vittime di pubblicare i loro file se i dettagli delle trattative fossero stati rilasciati ai giornalisti.
Il gruppo di cyber criminali ransomware Conti ha rilasciato una dichiarazione indirizzata alle società attaccate. Il ransomware ha minacciato le vittime di pubblicare i file rubati se i dettagli delle trattative per il riscatto o gli screenshot fossero stati rilasciati ai giornalisti.
Se un dipendente dell’azienda attaccata carica una copia della richiesta di riscatto o un codice di esempio su un portale come VirusTotal, i collegamenti alla chat web forniti nella richiesta di riscatto e altre informazioni diventano disponibili per i ricercatori di sicurezza. I ricercatori di solito accedono alle pagine di negoziazione e talvolta le pubblicano sui social media.
Spesso, gli esperti di sicurezza informatica collaborano anche con agenzie di stampa specializzate e forniscono loro informazioni su incidenti che coinvolgono ransomware, anche se la società attaccata non ha fornito tali informazioni.
In genere, gli screenshot pubblicati mostrano trattative standard tra il ransomware e la vittima per pagare il riscatto. Tuttavia, a volte gli screenshot contengono informazioni sull’attacco stesso, in particolare su come sono state violate le reti, quali dati sono stati rubati dagli aggressori e come la vittima ha nascosto i trasferimenti di denaro per evitare la punizione delle autorità per aver violato le sanzioni.
I ricercatori pubblicano questi screenshot da anni, ma Conti non è d’accordo con la pratica. A giudicare dalla nuova dichiarazione del gruppo, non tollererà più la pubblicazione di screenshot delle sue trattative con le vittime.
Il ransomware ha spiegato di aver deciso di porre fine alla pubblicazione dopo l’attacco al produttore di elettronica giapponese JVCKenwood. L’attacco è avvenuto una settimana fa, e quando gli screenshot sono apparsi improvvisamente sul Web durante le trattative, Conti ha deciso di interrompere la discussione e pubblicare i dati rubati a JVCKenwood.
“Se vediamo prove evidenti che i colloqui sono trapelati ai media, interromperemo e pubblicheremo tutti i file sul nostro blog. Siamo la squadra migliore, puoi cercare su Google le nostre entrate. Questo è possibile solo grazie alla nostra eccezionale reputazione. preservare il nostro buon nome, dovremo interrompere le trattative, donando dieci milioni, senza dubbio lo faremo”, ha detto il gruppo.
Conti, infatti, non si preoccupa tanto della propria reputazione quanto cerca di prendere il controllo della copertura mediatica degli attacchi. Gli aggressori cercano di trasferire la responsabilità dei negoziati falliti e delle successive fughe di notizie su ricercatori e giornalisti.