Le autorità negli Stati Uniti e in Francia hanno interrotto le operazioni di Bitzlato, un importante piattaforma di interscambio di criptovalute associato all’ormai defunto mercato darknet Hydra noto per l’elaborazione di pagamenti ransomware. Nell’operazione è stato arrestato il presunto gestore della piattaforma: un cittadino russo che viveva in Cina.
Arrestato il fondatore e proprietario di maggioranza dell’exchange Bitzlato
Il responsabile è Anatoly Legkodymov, che l’FBI ha arrestato martedì (17/01/23) a Miami e il Dipartimento di Giustizia sostiene abbia gestito Bitzlato in un modo specificamente progettato per evitare le normative finanziarie negli Stati Uniti e altrove, vantandosi di lavare denaro sporco attraverso Bitzlato. L’exchange era operato da Hong Kong, e le autorità statunitensi affermano che Bitzlato ha gestito più di 15 milioni di dollari in pagamenti di ransomware e ha scambiato più di 700 milioni di dollari in criptovaluta con gli utenti di Hydra. Le autorità statunitensi e tedesche hanno chiuso il mercato Hydra nell’aprile 2022, ponendo fine alla crescita dell’illecito riciclaggio come uno dei market darknet di maggior successo e più duraturi della storia.
“Questo allerterà tutti coloro che cercano di sfruttare l’ecosistema delle criptovalute sapendo che il Dipartimento di Giustizia utilizzerà tutti gli strumenti a nostra disposizione per attaccare l’uso criminale della rete darkweb e delle criptovalute”, ha affermato il vice procuratore generale Lisa Monaco in una conferenza stampa mercoledì (18/01/23).
Il National Cryptocurrency Enforcement Team del Dipartimento di Giustizia, recentemente formato, ha svolto un ruolo importante nell’operazione Bitzlato e Monaco ha affermato che questo è stato il più grande risultato del team finora.
ANATOLY LEGKODYMOV (noto anche come “Anatolii Legkodymov”, “Gandalf” e “Tolik”)
Età: 40
Residenza: Shenzhen, Repubblica popolare cinese; Russia
La realtà su Bitzlato
È fatto noto come i più grandi gruppi criminali informatici organizzati nel tempo abbiano spesso utilizzato Hydra per i propri interscambi di riciclo dei propri proventi illeciti, frutto di estorsioni informatiche. Almeno l’86% di tutta l’attività della piattaforma.
Gruppi come Conti hanno spesso trasferito ricchezze utilizzando questo servizio. Bitzlato era direttamente collegato a Hydra.
Uno degli ultimi esempi criminali riferiti a transazioni avvenute su Bitzlato è contenuto sul portafoglio “bc1quhvee5437xj9ef8r2usmnmwdz6clfzmr3sd3dp”, riferito a gruppi legati all’ambiente criminale localizzato in Russia operanti estorsioni ottenute da piccole ma iterate, operazioni di social engineering.
Pochi giorni fa Bitzlato, sul proprio canale Telegram, ha annunciato di esser stata vittima di attacco informatico e di non essere in grado di far funzionare la piattaforma, cercando una soluzione.
Oggi questa invece è la homepage di Bitzlato. Sequestrata dalle forze dell’ordine, con operazione congiunta delle varie autorità competenti del mondo.